RIMOZIONE DI RIDIPINTURE DA UN DIPINTO A OLIO SU TELA DI G. BALLA

RIMOZIONE DI RIDIPINTURE DA UN DIPINTO A OLIO SU TELA DI G. BALLA

L'OPERA

Sul retro di una tela raffigurante una composizione floreale, opera del pittore futurista Giacomo Balla, è stato ritrovato un ritratto femminile firmato A. Nathan e datato 1910. Con buona probabilità quest’ultimo è stato realizzato nello studio di Giacomo Balla da Annie Nathan, allieva del maestro e figlia dell’allora sindaco di Roma. Il dipinto era estesamente ricoperto da corpose pennellate di colore, applicate senza alcun intento artistico. La loro distribuzione e varietà suggeriva piuttosto che la tela era stata sfruttata per pulire i pennelli durante l’esecuzione di un altro dipinto.

LE PROBLEMATICHE DEL RESTAURO

La rimozione delle ridipinture con l’uso di solventi avrebbe comportato notevoli difficoltà, soprattutto perché entrambe gli strati, originali e sovrammessi, erano stati applicati in un legante di natura lipidica. Dai test di solubilità è emerso che la pulitura a solvente era difficilmente praticabile ed eccessivamente invasiva, tanto da dissolvere le pennellate e compromettere l’integrità strutturale del dipinto. Nella ricerca di metodi alternativi l’ablazione laser sembrava molto promettente. Per la sperimentazione e il successivo intervento il restauratore si è rivolto al gruppo di ricerca guidato dal Dott. Salvatore Siano dell’Istituto di Fisica Applicata “N. Carrara” del CNR di Firenze, che da anni sviluppa sistemi e metodologie laser avanzate per la conservazione e il restauro di manufatti di interesse storico-artistico.

IL LASER

Le sperimentazioni e gli avanzamenti metodologici con laser Nd:YAG a 1064 nm e durata di impulso di centinaia di nanosecondi (regime di Long-Q-Switching, LQS) hanno esteso la prospettiva applicativa anche a stratigrafie pittoriche estremamente complesse. Il trattamento a fluenze moderate di 0.5-0.7 J/cm2 in assenza di solventi ha permesso di rimuovere le diverse cromie indesiderate senza provocare alterazioni micromorfologiche, chimiche o cromatiche nello strato pittorico originale. Inoltre, l’indebolimento delle forze di adesione all’interfaccia tra strato pittorico e ridipinto a seguito di meccanismi di degrado in atto, ha favorito, in questo caso, di sfruttare efficacemente le dinamiche ablative tipiche del regime LQS. Il trasporto del fascio in fibra ottica, il manipolo a focale variabile e l’utilizzo di filtri di attenuazione, in dotazione nei sistemi EOS 1000 LQS e EOS COMBO, hanno fornito infine un controllo elevato e precisione durante il trattamento.

Committenza: privata

Restauratore: Alessandro Pavia (Pavia Restauro S.r.l, Roma)

 

S. Siano et alii, Overpaint removal from easel paintings using a LQS Nd:YAGlaser: The first validation study, in Proceedings of the LACONA 10 Conference, Sharjah, U.A.E., 9-13 June 2014, Studies in Conservation, Volume 60, August 2015 – Issue sup1: Issue S1 pp 49-57.

D. Ciofini et alii, Removal of Overpaintings from Easel Paintings Using LQS Nd: YAG Laser, in Applied Physics A, 2014 117, pp. 341–6.

D. Ciofini, Removal of varnish and overpaint layers from easel paintings using pulsed Nd: YAG lasers, PhD Thesis, University of Florence (Italy), 2015.